Marco De Bartoli: vini secolari, oltre il Marsala
28 aprile 2021
Entrare nel mondo Marco De Bartoli vuol dire degustare un Marsala diverso dai soliti vini; vuol dire entrare nella mente di chi è riuscito a dare una svolta epocale alla produzione siciliana.
“In quel periodo bisognava fare un passo indietro e tornare alle origini, alla viticoltura di qualità. Bisognava valorizzare un territorio e dimostrare che la Sicilia poteva fare ben altro, e che il Marsala doveva essere ben altro, non solo un vino da cucina o un vino industrializzato”. Da questa concezione nasce una delle cantine che ha dato il maggior apporto allo sviluppo della cultura enologica dell’isola.
Il vino dell’azienda Marco De Bartoli deve la sua fortuna alla nascita e alla continua crescita in Sicilia del Marsala. È proprio nell’omonima città che, nel ‘700, sbarca per la prima volta dall’Inghilterra un vino chiamato Perpetuo. Per conferirgli stabilità durante il lungo viaggio per mare, gli inglesi aggiunsero al vino una piccola percentuale di alcol distillato creando le basi (involontarie) per la produzione del primo Marsala.
È solo nel ‘900 che il Marsala raggiunge la sua vera fama, al punto che, a partire dagli anni ’80, ha inizio un processo di industrializzazione del prodotto, molto richiesto soprattutto come ottima bevanda aromatizzata da utilizzare nei dolci e nella cucina occidentale per dare un tocco fragrante più incisivo. Questa direzione però, non fu apprezzata molto dalla famiglia De Bartoli, l’unica a capire che bisognava tornare alle origini, ridare un vero merito al Marsala e continuare a coltivare i vitigni autoctoni per mostrare al mondo il vero volto della Sicilia a tavola. Da quel momento, contro tutti i pareri degli esperti del settore, Marco De Bartoli decide di investire nella sua cantina, nella crescita del vero Marsala, nella Contrada Fornara Samperi.
Marco inizia la sua lunga avventura nel periodo in cui il Marsala raggiunge livelli altissimi di produzione industriale, con un elevato numero di bottiglie vendute in tutto il mondo. Il primo vino imbottigliato dalla sua azienda, naturalmente Perpetuo, è il Marco De Bartoli Vecchio Samperi, realizzato con una ricetta tradizionale e un metodo di produzione rimasti immutati per oltre 40 anni.
Il Marco De Bartoli Vecchio Samperi riprende la storia vitivinicola siciliana, prima della contaminazione britannica. La sua prima annata (intorno agli ’80) non è stata mai stabilita con certezza, e proprio questo è un fattore che le dona un fascino intramontabile. Inoltre, va ricordato che i vini come il Perpetuo, e quindi anche il Marsala, sono ossidativi, vengono conservati in superficie per favorire l’ossidazione, al contrario degli altri vini che hanno bisogno di botti conservate in ambienti bui, sotterranei e distanti da qualsiasi tipo di alterazione climatica.
Un’altra peculiarità del baglio De Bartoli è la presenza, già prima dell’acquisizione da parte della famiglia, di botti risalenti agli anni ’40, delle quali però non si hanno notizie sulla loro provenienza. Sono proprio quest’ultime che ogni anno vengono reintegrate con vino delle nuove annate per ottenere, con uno stile italiano, vini liquorosi spagnoli e portoghesi, seguendo il Metodo Solera.
Oltre alla perla della cantina, il classico Vecchio Samperi, la produzione del Marsala è sempre migliorata negli anni mantenendo una finezza e uno stile unici, grazie ai lunghi invecchiamenti fuori dalle logiche industriali e all’inimitabile valore dei due ettari di possedimenti dedicati esclusivamente alla realizzazione di Marsala Oro, da uve Grillo.
Negli ultimi decenni, soprattutto tra i nuovi consumatori, c’è stata la riscoperta dei vini naturali con un impegno forte da parte di numerose aziende nel voler tornare a produrre vino solo con uva proveniente dalle vigne, senza l’aggiunta di prodotti di sintesi estranei ai campi. Un trend che inizialmente non seguiva le logiche di mercato ma che, negli anni, ha portato a comprendere e valorizzare l’uva come protagonista indiscusso ed esclusivo per la realizzazione del vino.
Gli interpreti principali della vigna De Bartoli sono il Perricone per i vini rossi e il Grillo per i vini bianchi. Tra gli esponenti maggiori spicca il Marco De Bartoli Rosso di Marco, un vino rosso siciliano che racchiude tutta la passione della famiglia, dalla coltivazione del Perricone, fino all’affinamento del vino in botti di rovere francese e in acciaio. Non manca all’appello anche l’ottimo Integer Marco De Bartoli Grillo, un vino bianco cresciuto senza trattamenti o alterazioni, nel totale rispetto del territorio d’origine.
Un’altra parentesi imprescindibile della famiglia De Bartoli è quella della coltivazione dello Zibibbo, in particolare l’uva proveniente dalla vigna Bukkuram, sull’isola di Pantelleria. Luoghi magici, da sempre abbandonati al loro destino, ma rivalutati recentemente da molti imprenditori, tra i quali Marco De Bartoli che, con impegno e dedizione, ha saputo dare risalto a un’isola selvaggia, molto difficile da lavorare.