Con Barone di Villagrande tra i vini dell’Etna
5 dicembre 2018
Nell’area etnea nascono vere eccellenze enologiche perché caratteristiche territoriali e climatiche simili non esistono altrove. Scopriamo i vini Barone di Villagrande.
Prima la pianta, l’uva e poi il vino. A Villagrande il percorso di trasformazione è emozionante perché definito dalla sintonia perfetta tra capacità dell’uomo e potere della natura.
Barone di Villagrande è sulle pendici dell’Etna. Persone giovani e dinamiche guidano questa antica realtà di cui preservano l’impronta e le radici secolari: è da oltre 300 anni che l’azienda agricola coltiva vigneti sull’Etna.
Le caratteristiche qui, sia territoriali che climatiche, sono uniche perché influenzate dal vulcano attivo e dall’altitudine: la forte escursione termica autunnale, che arriva fino a 30 gradi, favorisce la produzione di vini ricchi di estratti e con acidità fissa. L’inverno le temperature possono scendere anche al di sotto dello zero e d’estate le massime sono sempre più basse rispetto alle altre zone della Sicilia, con pioggia quasi inesistente. Abbondano invece le precipitazioni in autunno e in inverno.
La terra è scura, ricca di ferro e rame, con potassio, fosforo e magnesio, senza calcio e con pochissimo azoto; i vigneti crescono in montagna, tra boschi di querce e di castagni. Non esistono condizioni simili nel resto dell’isola.
È il prezioso patrimonio che la natura offre a queste terre.
Concime naturale, pali in castagno dell’Etna come tutori e botti dello stesso legno: materiali e processi di lavorazione ne seguono la scia. Questo è il tesoro di Barone di Villagrande: operare nel rispetto degli equilibri dell’ambiente fino a divenire complici della natura per ottenere dei vini che esprimono il territorio, i vitigni e le annate.
Sono i vini dell’Etna.
Nascono da varietà di uve tra le più vecchie in Italia, che da secoli trovano spazio sulle ceneri del vulcano. L’arte di coltivare la vite e produrre vino qui è radicata da tempo, da quando l’uomo ha iniziato a sovrapporre al paesaggio lavico quello agricolo e ne ha fatto una delle aree più ricche dell’isola dal punto di vista enologico.
L’Etna DOC è la prima denominazione di origine siciliana. L’area comprende parte dei territori dei comuni di Catania e si estende con forma di semicerchio intorno al vulcano.
Come da disciplinare, Barone di Villagrande annovera con questa denominazione l’Etna Bianco Superiore, l’Etna rosso, il rosato e l’Etna Bianco e Rosso Contrada Villagrande. In questi ultimi due casi le contrade sono menzioni aggiuntive, in base a quanto previsto dalla DOC. A dar loro i natali è la vigna dell’Etna, sul versante est del vulcano, particolarmente devota alla coltivazione di Carricante, Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio. Quest’area regala un patrimonio naturale inequivocabile, che Barone di Villagrande decide di imbottigliare per condividerne le meravigliose risorse.
Ma non finisce qui. C’è anche la vigna dell’isola di Salina, dove Barone di Villagrande fa nascere il passito Malvasia delle Lipari e il Salina Bianco. Tra le Eolie, al centro del Mediterraneo, in questa terra agiscono il sole del mare e il vento della montagna che la rendono particolarmente favorevole alla produzione e lavorazione del passito, un vino da dessert che regala momenti di piacere esclusivi in meditazione o abbinato ai dolci.
Ma questa è una capacità comune a tutti i vini di Barone di Villagrande: ritroviamo nel calice la singolarità di risorse uniche al mondo.