Nell’affascinante panorama della costa toscana della Maremma, tra Livorno e Grosseto, sorge la Tenuta San Guido, una realtà preziosa per via delle sue eccellenze, non solo enologiche. Prima di dedicarsi alla realizzazione del Bolgheri Sassicaia DOC, miglior vino del mondo secondo gli esperti, le principali attività della tenuta erano rivolte alla razza equina purosangue Dormello Oliata e al Rifugio Faunistico Padule di Bolgheri, primo in Italia.
Quando, nel 1943, il marchese Mario Incisa della Rocchetta si trasferì nella vecchia tenuta di famiglia, decise di dedicarsi alla coltivazione delle uve. La terra di Bolgheri, decantata dal poeta Carducci nei suoi celebri versi, era stata a lungo sottostimata dal punto di vista enologico: nessuno aveva ancora riconosciuto la sua straordinaria vocazione vinicola.
Mario Incisa della Rocchetta aveva le idee chiare fin da subito: produrre un vino toscano ai livelli dei grandi Bordeaux di Francia. Fu così che impiantò le prime viti di Cabernet-Sauvignon, prima in collina, poi su un terreno ripido e sassoso, definito ‘sassicaia’. Le viti di Cabernet trassero un tale beneficio da questa particolare conformazione del terroir che ben presto il vino prodotto con le uve del vigneto incantarono con le loro doti eccezionali.
Il Sassicaia fece il suo debutto sul mercato enologico nel 1968, con tremila esemplari imbottigliati nella cantina Antinori, vicina alla Tenuta San Guido sia geograficamente sia per un legame familiare. Allora, il Sassicaia non godeva di alcuna denominazione, ma ben presto ha ottenuto il riconoscimento della DOC Bolgheri Sassicaia, unica a essere interamente inclusa nella proprietà di un’azienda.
La fama della Tenuta San Guido è frutto di un’intuizione storica, che è valsa negli anni apprezzamenti di altissimo livello internazionale, ultimo in ordine cronologico il giudizio dell’autorevole rivista Wine Spectator che ha premiato il Sassicaia 2015 come miglior vino del mondo.
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